mercoledì 28 dicembre 2011

A MIO FIGLIO

Nel peso crescente del mio passo,
ho nutrito la tua essenza, di giorno in giorno.
Dondolando, due cuori in me.
Il tuo Cuore nel mio ventre.
Il mio Cuore nei tuoi occhi.

Lineamenti presenti dei nostri sogni futuri insieme.
La magia della tua energia é un trucco.
Oppure sono io, donna che mi rivelo al mondo?
Tu respiri nel mio respiro.
Piango della grandezza di te, mia parte, senza inizio e fine.
Diventi nei secondi con me un nuovo giorno,
trasformando morte in bestemmia.
Questo bisogno di te,
completa la visione di purezza nelle mie mani.

Ti accoglieró cosí, in un solo momento.
Accogliendo me stessa di nuovo.
Piangendo, nelle tue lacrime vive la mia nascita.
Tutto sará grandezza, il tuo destino, la meraviglia.
Per questo poco ti ringrazio figlio
di darmi la vita, il mio enorme bisogno di te.

Distesa, con un tocco un dito, nel mio ombelico,
è un abbraccio.
Tua Madre.


- Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-




Dedicato a una amica in particolare, nel suo momento di dolce attesa.
Dedicato alle amiche diventate Madri.
Dedicato a tutte quelle parti femminili di noi
che volenti o nolenti non potranno diventare Madri.
Dedicato a noi figli.

SOLITUDINE

Furiosa, crudele,
indomabile. 
Una tempesta di pensieri. 
Mi rende, ora, naufrago 
del mio doloroso esistere.

Un attimo.
 
E penso a te,
al tuo viso,
al tuo radioso sorriso.

Penso a me,
a questo incubo,
a questo incessante intimo tormento.
È solitudine. 
 
Poi penso a noi,
e a ciò che sarà.

Quando il futuro, 
oggi lontano,
diventerà vicino
cosí da poterlo accarezzare,
manipolare, soggiogare,
e dominare.

Penso a quando 
dai miei occhi,
fioriranno lacrime,
diverse,
lacrime di gioia. 

Per saperti qui.
Insieme. 


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

NASTRO ROSSO SANGUE

Sul marciapiede,
ho camminato.

Toccando Cuori,
e Stelle, con le mani.

Sono l´eterno grosso
bambino delicato.

Non si vede.
Ma scivolano addosso,
sulla pelle, i colori,
di noi dentro il Domani.

Sul ciglio della strada,
come un Fiore,
vivo, tra le mani,
raccolgo il mio senso di Rosso.

In un soffio,
d´ardore,
di una mia vita brada,
ho sognato tutto ció che posso.


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-


martedì 27 dicembre 2011

AMORE

Un uomo ama.
Una donna ama.
Amare un uomo.
Amare una donna.

Amore non si giudica.
L'amore nasce.
Non vuole giudizio
Amore è amore.
Cosí, sempre.


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale


BUONGIORNO A TE

Buongiorno a te
che sei chi sei
Mistero svelato
crociato bucato
Oggi, cambi destino
Sei parola portata sui palmi
Amore.

Togliti le catene dell´odio,
imposte nell´abominio della libertá
Intromettiti nella catena umana del rispetto.

Buongiorno in silenzio.

Amati per te stesso.
Diventa la felicitá
e pugnala al cuore l´invidia.

Tu tutto insieme.
Ciò che sei,
non è importante.
Dico a te:
amato amante.

















TITINA



















Spicca la prima
Punta dal cappellone,
dritta alla cima
zucca arancione.

Gli occhi secondi
Punta di scoperta,
ricerca di mondi,
sentinelle d'allerta.

Le mani d'incanto
Punta di carezza,
disegnano in un manto,
un mondo di bellezza.  

Il sorriso spensierato
Punta di gioia,
esprime delicato
che non esiste noia.

L'orso è nel cestino
Punta di esistenza,
un gioco di bambino
di cui non puoi far senza.

Magia di bambolina,
Titina la stellina.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

sabato 24 dicembre 2011

FESTE

Il nastro
steso teso
ad incastro
decora il balocco.

Nascosto
nel cuore
il magico segreto,
un lontano rintocco.

Fiamme
di polveri
di un cuore
scaldano il dono.

Una festa
un abbraccio
un tocco; cosí amore
esplode in un suono.

La tua luce.
La tua voce.
Stella, sei una via
qui a donarci armonia.

Buone Feste.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

venerdì 23 dicembre 2011

IO

Mai libero da me stesso,
mai solo nel percorso.
Mai vivo nell'immenso,
mai morto nel trapasso.

Mai unico nel vuoto,
mai spento dentro il fuoco.
Mai bianco mai nero,
mai finto mai vero.


I

Never free from myself,
never only in one breath.
Never live in the immense,
never died in the death.

Never unique in pain,
never off in a color game.
Never white never blue,
never pretended, never true.


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

Foto: Walter Deligia
Walter Wadely Deligia IMAGEARTS

SUN

Waiting.
In the silence.

Only your fragrance of light.
Waiting in the evening.

A beat to toll, a line.
Far bells remember us your presence,
everywhere
protects few moments.

Silence.

Slides on the see of dark
your immortal essence of peace.
You detach our hearts
from the way of the world
to trow it on depth.

You misunderstand the grey desire.
If you make crying people waiting.

Silence.


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

HOPE


I hope.
I always hope to be me.
I hope to smile,
same as the fact:
sun comes everyday.
I hope now,
to show friendship and love,
for a long time deeply blind
into my heart.

I hope to free give my halo,
like sugar on a huge cake.

I hope to listen people
living with the music,
because we couldn´t be
alone in this world.

I hope,
you will feel this,
every time you´ll need a sign.



-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

mercoledì 21 dicembre 2011

FORZA

Occhi aperti.
Occhi e sapere.

Respiro.
Segui il ritmo.
Orecchi tesi.
Sai che sei grande.
Lo sai.

Rumori di battiti dentro.
Ascolto.
Vedi e senti.
Il massimo é fuoco.
Brucia.
Arde consuma.
Liberati dritto segui la via.
Corri!
La partenza é qui.
Tam tam di te.
Il tempo non é mai lo stesso.

Accellera.
Sei parte del cielo.
Mangia l'aria.
Sciogli l'odore
di ghiaccio dal cuore.

Lancia via le mani.
Piangi grida ridi muori.
Esplodi e Vivi!

La forza sei tu.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

http://www.youtube.com/watch?v=RzufvltRucU&feature=related da vedere ! Coldplay Viva la vida
http://www.youtube.com/watch?v=_7OQSl4FdJE da vedere! Coldplay Scientist

STASERA Tutti a tavola.

Tutti a tavola.
Stasera pulcino.

Pulcino rosso bagnato.
Nato in macchina
e morto schiacciato,
O cresciuto col becco mozzato.
Chiese pietá, a un Cristo,
inchiodato alla Croce
dal Gallo Mephisto.

Così distinsero:
olio industriale dalla Puzza,
dal Lezzo di ipocrisia secolare.
O mischiarono, fa lo stesso.

Decorarono i restanti vissuti,
con piume di plastica
piantate dal collo alla testa;
poi arrostite,
per dare sapore,
dalle prime galline stupide,
poi finite nella pirofila della festa.
Tutte nutrite della stessa carne,
dei loro figli,
nati morti o piú stupidi ancora!
Mangime,
anti pasto fraterno,
di cui non esser mai sazie.

Starnazzando intelligentemente:
in Lerciume putrido
e Letame lucido.

Questa la Modernità.
Secoli deficenti di Moralitá.


Cosí sta scritto nel Tomo:
Storiche edizioni Paoline anno 2350 d.C.
al titolo: "Genti al secolo XXI".



- Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

PAROLE PAROLE PAROLE

Abbiamo dimenticato,
il valore di ogni singola parola.
Bisogna ridare loro il valore.
Non é brutto, non ricordare.
É brutto dimenticare.
Perché per non ricordare,
al minimo sforziamo la mente.
Dimenticare,
é dimenticare. E basta.

Dimentichiamo,
e in aggiunta non ascoltiamo.
Pensiamo già a difenderci dal mondo,
regalandoci parole senza senso.

Abbiamo imparato, a dimenticare
come si chiede aiuto,
o come ci si aiuta.
Ed ecco che aiutare é diventato consumistico.

Poi alla fine stanchi di tutto,
abbiam dimenticato i sentimenti
chiusi dentro ad un cassetto.
Credendo di cambiarli,
come i calzini.

Ma il vissuto quotidiano
non é da decorare.
Si affronta e vince,
riempiendolo di vita.

Vivere,
é ricordare il cuore.

Guardare con il cuore.
Parlare con il cuore.
Toccare con il cuore.
Piangere con il cuore.
Sorridere con il cuore.
Mangiare e bere con il cuore.
Respirare con il cuore.
Amare con il cuore.
Sognare con il cuore.
Ascoltare con il cuore.
Scrivere e leggere con il cuore.

Dare valore alle parole.
Dobbiamo tornare a ricordare,
il valore di ogni singola parola.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

martedì 20 dicembre 2011

TU CON ME

Tu nell'esplosione dei colori.
Tu come i sapori.
Sei decisione coraggio confronto.
Sai di paesaggio.

Qui, trasporti elementi vivi.
Energia di matite fluorescenti.
Dai il meglio con me
nel nostro esistere insieme.
Se c'é uno sbaglio
guarisci,
rinasci.

Tu. Elementi di sangue.
Lacrime di vita.
Pescato in una rete
che racchiude il sole.

Tu gioia che mi doni.
Tu mente.
Tu
che mi ami.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

lunedì 19 dicembre 2011

NETWORK






















Ti voglio Bene.
Ti ho chiamata Sorella.
Amicizia. Stretta.
Mi hai chiesto Consiglio.
Poi ci siamo cercati.
E... ...mi mancavi.

Ho sentito, Dolore,
e l´ho scritto.
Leggendomi,
mi hai compreso.

Quanto impersonale sei,
Contatto vivido che vedo in sogno,
se agli occhi della mia Anima,
sei vista Anima viva.

Quanto inutile
e morta é la tecnologia,
se attraverso Lei
provo Rispetto e Amore.

Nelle Parole lasciate su Tasti,
disposti senza Ordine o Logica.
In queste nostre Idee
di Vita e Pensiero,
cresco e mi completo.
Come un Vaso
assetato di Conoscenza.


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

A MI HIJO

En el peso de mi viaje
he construido tu Esencia.
Balanceando,
a tu corazón en mi vientre.

Mi corazón
en tus ojos.
Actual función
para suenos en el Futuro.

Es un truco, la magia de tu Energia,
o soy yo, mujer, que me doy al mundo?
Respiras en el mio.
Lloro por ti,mi lado sin principio ni fin.

Eres conmigo un nuevo mundo
y conviertes la muerte en Blasfemia.
Necesito tu pureza,
para completar tu vision en mis manos.

Te daré mi alma en un momento,
y se la daré a mi misma de nuevo.
Voy a llorar por mi, en el nacimiento.
Y ahora mismo siento, que todo va a ser suenos sin limites.

Yo, En tu Destino,
he hecho ahora maravilla.
Te doy las gracias por darme la vita,
mi necesitad de ti.
Con un dedo
en mi ombligo,
Te abrazo.
Tu madre. 

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale- 

Dedicado a una amiga en su momento.
Dedicado a las amigas que queria o no ser madre.
Dedicado a todas las partes femeninas, que de qualquier manera no podrian ser madres.
Dedicado a nosotros, hijos

CARPE GAYDIEM

Ho soffocato
amore in un sacco,
per poter essere libero.

Ho liberato
dolore nel vento,
credendo che fosse gioia.

Ho nascosto
pianto nel buio,
per non bagnare il cuore.

Ho ucciso
il mio essere uomo,
non sapendo la verità.
















-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

BLUTROTES BAND

Auf dem Bürgersteig,
bin ich gegangen.

Mit nackten Händen,
Herzen und Sterne berührend.
Ich bin das ewig große
empfindliche Kind.

Du siehst es nicht.
Wenn die Farben,
die sich auf uns´rer Haut bewegen,
uns einen Blick ins Morgen geben.

Am Straßenrand,
wie eine lebendige Blume,
in meinen Händen,
sammle ich mein Gefühl von Rot.

In einem Atemzug,
der Leidenschaft,
Ausdruck meines wilden Lebens,
träume ich alles, was ich kann.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

domenica 18 dicembre 2011

RITORNO

La farina
é impastata
tra uova ricche di vita,
aranci e fremente lievito.
Il mestolo nel giro
segna il ritmo del tempo.

Sull'uscio del portone,
la madre attende;
invade il cortile
quel profumo di pasta.
Chiama e scalda
i cuori dei figli
in ritorno dalla guerra.
La pancia in alto,
gli occhi fissi
a leggere l'orizzonte.

Presto,
nelle feste maestre,
la casa sarà nuova
decorata
di voci profumi tepore.
Sotto il mantello
i vincitori porteranno
in dono gioielli parlanti
per illuminare il presepe.

Mescolati ai momenti
di sogno di ieri,
torneranno come i canditi
sul dolce familiare.
Presto,
genitori saranno orgoglio,
figli di nuovo bambini.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale
a Enzina.

SCQUOLE

Ho avuto un quaderno di sogni
da riempire, tra le righe, di lettere 
e segnare con precisione i bisogni. 

La mia penna sapeva riflettere
speranze, guerre, desideri, destini 
ed il mondo in dettati trasmettere.  

Ma il ricordo che noi siamo bambini,
mi ha permesso di giocare col fato
delle stupide righe, spaccare i confini. 

Ho puntato, cancellato e saltato,
tra spazi ed errori, come un matto
e dei limiti chiusi, mi son poi liberato. 

Ora ho pagine bianche e potenti. Di fatto, 
sono riga e spazio di ogni artefatto.
Mi liscio i baffi di notte, come un gatto. 


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

FUKUSHIMA

Tutto era cosí grande e lontano.
Ogni fiore, di Loto, nel campo
segnava un sentiero.

Piante disposte per disegnare.
Ricordi di pietre secolari
scavate nel tempo,
e il passo di un bambino giocoso,
che non capiva il futuro vedendole.

 Non possiamo perdere
l´abitudine di amare la Vita.

 Il coniglio ed un nonno con la falce,
erba di primavera tagliata
all´inizio di Marzo.
Tuoni e lampi
e nuvole gonfie di rabbia
e paura per aver colto la prima mela.
Ma quando si ha fame,
un frutto deve essere gratis.

 Non posso perdere
l´abitudine ad amare la Vita.

 Ma il nucleo polveroso
di un atomo instabile
mi fa restare senza fiato.
Muore oggi il mio passato.

 Muoio oggi da giapponese,
con i piedi tremanti,
le mani bagnate,
e il respiro tagliato a metá,
senza sapere perché.



  Senza casa, senza figli.



 - Manuel Franceschetti Valeri Coloniale -

 Ricordando terremotati.
Respirando aria nucleare
si trovavano annegati i figli
sotto i piedi.
Un disastro non umano.

Appendiamo "tanzaku" ai rami di bambù
e suggelliamo un desiderio sottoforma di haiku.

Il Cielo ci consentirà di assistere all'unione
di Orihime e Kengyu e per noi sarà eterno "Tanabata"...

giovedì 15 dicembre 2011

D'AMICIZIA

Sintonia interiore
Non dice grazie
O mi dispiace
Come non vende spirito in barattolo

Dice sempre e comunque
Come acqua di un fiume
Resta letto, nella stagione secca
pronto a straripare
Sole del mattino esploso nel giorno
Il Cuore parla, attraverso occhi
e parole in vista sulle labbra
Ritmo di libertà suonato per necessità
Attesa firmata
Candore regalato alla nebbia severa
un mattito tiepido
Essenza

Esaurimento di rispetto
Droga di sopravvivenza
Cocaina pura soffiata in bufera
Luce

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

FESTTAGE





Das Band
straff gespannt
und fest gezurrt
schmückt den Zeitvertreib.

Verborgen
im Herzen
das magische Geheimnis,
ein fernes Glockenspiel.

 
Flammen
aus dem Staub
von Herzen
erwärmen das Geschenk.

Ein Fest,
eine Umarmung
eine Berührung; so explodiert
die Liebe in einem Klang.

Dein Licht.
Deine stimme.
Stern, du bist ein Weg
und gibst uns hier die Harmonie.


Fröhliche Festtage.
Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

mercoledì 14 dicembre 2011

DICEMBRE

Dicembre
ghiacciato,
vento diretto ai polmoni.
Tristezza grigia
sul lato della strada
un topo senza croste.

Lumi di un neon
scaricato.
Cartello senza risposte.
Fumi
di vecchi comignoli,
sui tetti,
vapori di bocche,
sui denti.

Rossi nasi
secchi e piú grossi,
dita
in pance farlocche.

Guscio d'uovo,
con radici profonde
di vita
sferruzzata a maglia.

Ritmo del corto
non nuovo
del senza Infinito.
Attimo antico
di feste stellate
da fili di paglia.

Fine inizio
confine
e assenzio.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

MENDICANTI

   Mendico la mia esistenza,
sbagli di gioventú.
Una Vita senza,
speranze che non ho piú.

   Il mio Cesto vuoto
o pieno di Nulla.
Sono lacrime di neonato
abbandonato nella Culla.

   Mendico, come un Prete
chiedo Moneta, Soldi.
Appoggiato ad una parete
io muoio di ricordi.

   Ma un Prete mendicante
non é un mortodifame.
Non vive delirante
per Strada come un Cane.

   Di Malaria, Stenti.
Di Colera, di Morte.
Il prete é tra i Potenti,
e ride alla mia Sorte.

   No! Al Prete al contrario,
 gli vien concesso tutto.
Anche il Diritto sommario
di non officiarmi il lutto.

   Tu, guarda nel suo cesto...
Sicuro, che sia Onesto...??


 - Manuel Franceschetti Valeri Coloniale -

METRO GIORNO




Riflesso di partenza
una vita senza.

Conti tra occhi,
e anime
spenti i cuori
o le rime.


Stretti nella morsa
nulla in corsa.


Di un grigio giorno
già nero al ritorno.

Noi non parliamo.
Noi non sappiamo.

Abbiamo lasciato la vita
In una cassa arrugginita.

Dispetto a Dio
o sei tu,
o son io.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

lunedì 12 dicembre 2011

TI AUGURO

Ti auguro
di essere grande,
come tutto l'amore
che riceverai.

Ti auguro
un respiro profondo nel vento,
sapore di salsedine
e sole vivace.

Ti auguro
un sogno
di te che cresci
ogni giorno.

Ti auguro
un disegno a matita, e mani,
per vedere lontano,
per portare tutto con te.

Ti auguro
un sorriso e una lacrima
perchè i tuoi sentimenti
sono grano per il mondo.

Ti auguro pazienza
di ascoltare il tempo.
Ti auguro tempo
da vivere senza sosta.


Ti auguro te stesso
e so da ora per certo
che il tuo cuore,
sarà enorme.
Una parte del mio,
è già tua dal principio.

A mio nipote.
















Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

TRANS MUTAZIONE




















Con lo specchio é rinata, insicura.
Ha visto nel riflesso
la distanza tra il sé e il sole.
Calcolata a pollici di gigante.
Riempita di colore, sgargiante.
E di paura.

Si è bruciato i polpastrelli per creare.
La ragazza era salva.

Poi una linea di smalto nero sull´unghia.
Vero tratto vivo di due vite.
Separate tra loro e la morte.

E gli occhi rossi di latte.
A pulire il colore.
I colori infiniti di anime opposte.

Un cuore, due volti.
Riflessi.

"Noi bruciati,
come tanti.
Noi nascosti,
come tutti.

Dietro il nostro bisogno
di essere solo
amati amanti."


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

MALIA


Assopito, dal sole sorgente,
disteso accanto al cuore,
disegnandoti il profilo del viso...
...con il dito.

Lentamente scandendo e accentuando,
le tue curve e i tuoi angoli
tremante per non farti svegliare,
imprimo la tua figura...
nella tela della mia mente.

Negli infiniti giorni,
sveglio nel ricordo dell´alba
mancandomi il battito
avrò il tuo viso lunare nelle mani.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

SOLE

Aspetto.

In silenzio.
Il tuo profumo di luce.

Aspetto
nella sera.
Un battito un rintocco un filo.

Campane lontane ricordano
il tuo passaggio, ovunque
rincuorano ben pochi momenti.

Silenzio.

Scivola sul mare del buio
la tua essenza sovrumana di pace.
Distacchi il cuore
dal giro del mondo
per sollevarlo nel profondo.

E non capisci il grigio desiderio
se fai piangere aspettandoti.

Silenzio.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

ESSENZA


Noi moriremo agitati
oppure non moriremo mai.
Sappiamo già essere nudi.
Abbiamo scarpe per camminare.
Nei sogni abitiamo da sempre.
Il nostro infinito é presente giá domani.
In tutto esistiamo.



Nelle fonti, nei fili d'erba, nella sospensione delle nubi
ci espanderemo sempre, 
anche dopo, nella meraviglia universale.
Negli occhi dei gatti.
In un attimo intero noi non moriremo.
Solo torneremo ad essere noi.

-Enzina Siriani -
-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

IRIDESCENTE


Tocco col naso
mi avvicino a caso
ad un tracciato di vento.
Fermenti in contrasto attento
di verde arancio e morte
colori degni di antiche porte.

Disegni espressivi
di elementi nativi;
ecco il ricordo di suoni
vibranti iridescenze in toni.
Sospese tra sorprese le vite
ristagnano su tele mai finite.

L'umana monumentalitá
muove ferma l'eternità,
in ciclici veli di angeli e cieli,
nel sentire il respiro della luna
attraverso il vuoto di una cruna.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

PUNTO LUCE

La vita
di una bianca stella
come luce
di una candela.

Bruciata
tra fumo d´incenso
quell´essenza
di un´anima sbiadita.

Modella il pensiero
con ago ricuce,
la vela
di una volta gemella.

Il compenso
una eterna esistenza
a quell´ uomo
che ama davvero.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

domenica 11 dicembre 2011

TERRORE DI NOI

Sorridi maliardo,
dal bordo del mondo,
osservi la folla ammassata nel vuoto.
Un tuffo carpiato da un grattacielo.
Ultimo atto in un delitto remoto.

Rallenti?
Ripieghi a caso futuro
come un velo.
Per noi giovani uomini
con occhi alla terra,
non al cielo,
alla ricerca di un colpo di svolta.
Vogliamo tempo sicuro.
Tempo.
E ci costa una vita.
Noi la vogliamo raccolta,
sporca, per sbaglio divino
un pomeriggio da terra,
senza fatica.
Per due soldi rubata
e indolore,
senza guerra, col vicino
di cui non sappiamo
passato o destino.
Alla gola sapore di corda,
un respiro soffocato di taglio,
come giovinezza
che in sbaglio ci sfugge dal cuore.

Se domani saremo
ma dove?
Noi non attendiamo piú,
non possiamo. Di piú.

Mangiando a volontà
siam sazi di eccessi.
Senza offesa,
bruciando,
colori nucleari di fuochi pluviali,
scaldiamo la casa o la chiesa.
Sperando
poi genuflessi
che piova da te la salute,
la pace, e non morte.
È un raggiro,
le due giulive per mano
son cellule nere di pece,
dentro le nostre vene contorte.

Infine moriamo
in oblio
abbandonati a noi stessi,
la solitudine è sempre più forte.
Chi ci consola è qui, sei tu.  
Ma ci sei lassú?

Dio?


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

Partecipazione al concorso di poesia dic.2011:
"La paura in tutte le sue sfaccettature".

giovedì 8 dicembre 2011

A VOLTE




A volte.
A volte
é troppo.
Le gambe stanche
già sera
si piegano.
Il respiro
un respiro non serve.



La strada si perde.
Lasci frammenti di noi
come corteccia
nera.
Dentro le vene
in attesa di sangue
esangue vampiro
in giro, senza sorpresa.

A volte.
Pagliacci.
Stanchi la notte
si aspetta.
Uno spicchio di sole
breccia nel cielo
lontano da sempre.

Da soli noi
mai.
A volte
maledetti graziati
perfetti malati.
Santi voi
vigliacchi
di troppe ore
aspettate indolore.

Tempie stanche.
Linee di rami,
rotti nel viso.

Senza un sorriso.
A volte.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

lunedì 5 dicembre 2011

SIAMO

Siamo ricchi
e siamo poveri.
Decidiamo ora
con la paura di sbagliare.
Cosa siamo.
Come siamo.

Abbiamo il potere di essere
e lo usiamo per apparire.
Alla fine del giorno sparire,
nel silenzio,
come quando soffiamo luce,
su una candela di compleanno.

Siamo forti,
ma non abbastanza.
Siamo eterni
per come parliamo.
Ma non siamo reali
senza parole riportate in calce.

Profumi,
energia,
movimenti,
rumore.

Siamo escrementi di un sogno,
chiamato realtá.
Siamo gioielli distrutti
in un terremoto stellare.
Siamo tutto e niente,
siamo blabla tra i denti.

Siamo il vivere
dentro questa tormenta
un noi insostituibile.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

giovedì 1 dicembre 2011

DALAI

Secondo me, però,
per dirlo un po´ in Poesia,
dal principio alla fine, lo so,
non sono normale.

Scelgo sempre la via
più difficile, non banale.
Alla scoperta sono incline.

Pensare,
poteva bastare
un sorriso in più
al momento giusto
un bel leccare.

E invece io sputazzo
Perlopiù.
Che gusto.

Vita grama!
Il mio animale protettore?
É di sicuro il Lama.
Si Signore!

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

martedì 29 novembre 2011

BUSIATI ...ansia.

Occhi neri a cuore
bloccano il battito mio.
Si vede?
La Mano forte poi,
sulla mia spalla bambina.
Visibilio e dileggio.
Ma cosa succede?
Come puó esistere questo "Noi".
Scopiamo! Oppure vaneggio!
Che dico. Non so cosa siamo.
Chi sono Io?
Non respiriamo.
Lasciami, suvvia! 
Voglio spazio!
Non esiste piú l´aria crescendo.
E son diventato altro ora, cambio e delirio.
Finalmente... se lui volesse.
Finalmente, volendo.
Che strazio!

Oddio.
O´dio, voglio morire.
Tu stesso dio in lui trascendi,
dentro quegli occhi bui,
ma piú profondi.
Allora prendimi la vita.
Falla finita!
Ti nascondi dentro lui.
Lo sappiamo, andiamo.
Non fingere paura dio
lo sai anche tu, é Natura!
Ora, in me stesso
una sonoritá misteriosa, dio.
Io lo amo,
come un ossesso.
E mi sembra follia,
gioire come non mai.
Ma che dici?
Per questo divino gioco giudichi?
Sei geloso, dai!
Dio, ma amami!
Allora e adesso.
Come tuo pegno prendimi.
Se l´amore che predichi,
é cosí meraviglioso,
questo estremo limite all´eccesso,
in un suo battito rispondimi!
Serve un sostegno all´Istante.
Devo sapere, tu sei certo dio, un gigante!
Ma mai quanto quegli occhi, del mio amante.




- Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

domenica 27 novembre 2011

VECCHIO


Giunge l'inverno.

In silenzio.
Un passo e dopo un altro passo.
I capelli crespi perde colore il capo.

Tutte le sfumature rossastre d'autunno,
profumano lente come bucce d'arancio
lasciate ingrigite secche sopra ad una stufa.
Ascoltando il tempo cresce il nostro orecchio
diventa un gigante, ma solo, sordo e appeso
descrive un mondo lontano nuovo e distante.

Come un vento il ritmo soffia continuo,
sappiamo che il viso domani sarà certo un istante più freddo.
Quasi a voler seguire un cuore che rallenta.
ci trasformiamo, nel minimo necessario.
Nella neve ci accendiamo.
Saggi, o forse ricchi di tutta la storia.
Aggrappiamo al bastone dei ricordi il nostro senso cadente.
E corriamo zoppi, riappacificati verso la poltrona del sogno.
Cosí cenere, canuti diventiamo stelle.
Splendide senza gloria.
Per sempre... ...

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

venerdì 18 novembre 2011

SOGNO AD LIBITUM SFUMANDUM



Mi sono innamorato di te un mattino.
Avevi gli occhi di un gatto furtivo,
nell´aspetto dal portamento elegante.

Sorrise il tuo baffo felino
rubandomi tutta l' attenzione.

Un lineamento distratto
si nascose tra le foglie,
mentre volavano tristi,
verso l'universo vicino.

Il profumo splendente
di te dentro un respiro matto
sradicava paure d'amori, già visti.

Come in un sol colpo di cannone
la mia preda, il tuo cuore,
vidi in uno scatto.


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

martedì 15 novembre 2011

INIZIO

Un bimbo,
calvo,
attraversa la parete di marmo.
Nasconde il suo Cuore
dentro ad una scatola di cartone.
Resterá sepolto nei campi.


Crescerá al suo posto
un desiderio di vita rivinta.
Spalancati gli occhi,
nel silenzio del bosco ancestrale
segue il sentiero impervio,
verso il Sogno.

In tasca soltanto respiri profondi.
Nelle mani niente.
Le sue gambe,
la forza di saltare.


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

venerdì 11 novembre 2011

A TE

Bella bimba
rosa in fiore,
in un lungo istante d´abbaglio.
Disegni sorrisi
di silenzio e pace
nei ricordi, di giovani viandanti.

Accendi gli occhi
ravvivi il cuore
chiudendo la bellezza,
in uno spiraglio,
passato,
da ore,
quando tutto tace,
regali battiti di sogni e incanti.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

mercoledì 9 novembre 2011

LUNA



Nel buio filtri tra i vetri.
Gli aloni osservi
riflessi del tuo pieno splendore.
Luna.
Mia.
Ritmo di lagune abbandonate.
Gatti attesi attenti,
possente dentro gli occhi dei leoni.
Serenate, ricolme

senza difese.
Spazio sopra il capo
senza lontananza.

Riempi di magia gli occhi.
Animi gli animi.
Luna immensità
cancelli la mancanza.

Regali il tuo sguardo
alle lacrime in fermento.
Dono sei nelle mani,
protese a raccogliere la tua tela di luce.
Sei luna, sai.
Indica la via. 


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

LIBERTÀ



Quale prezzo ha la libertá?
Quando possiamo dire di essere liberi?
É la realtá fittizia che costringe l´uomo a pensare negativo?
L´attesa reale di libertá
Esiste nel mondo una realtá positiva,
la libertá dentro e fuori di noi?
Abbiamo la facoltá di raziocinio, ma non la possibilitá di usarla,
questo solo perché la conoscenza fa paura...e anche l´ignoto spaventa.
Ma alla fine tutto rientra in noi
In un circolo con la paura e la morte insieme come parti essenziali della vita.
Ogni uomo prima o poi verrá sepolto.
E tra migliaia di anni cosa resterá?
La polvere mescolata con la nostra.
Allora é facile capire che la libertá fa parte di noi come la polvere.
É giusto difendere entrambe dal vento.
Con la forza.
Perché insieme come ora non ritorneranno mai.


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

martedì 8 novembre 2011

INVERNO

Sull'uscio della porta,
il profumo antico di freddo,
irrompe tra narici e denti.
Benvenuto inverno,
carico di progetti
scintillanti, nei ghiacci lenti.
Nel pieno del mio cuore,
stamani,
l'inverno di splendore.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-